La rinosettoplastica è uno degli interventi più affascinanti di tutta la chirurgia plastica facciale. Il suo fascino deriva dalla sua complessità tecnica, dalla poss ibilità di avere risultati diversi a seconda delle tecniche utilizzate e dal forte impatto sull'estetica del viso.
Si tende a dividere l'aspetto funzionale da quello estetico ma in realtà un bel naso, naturale, è un naso che respira bene!
A titolo di esempio, un naso deviato, torto ha sempre un setto nasale deviato, pertanto sarebbe impensabile correggere la deviazione del naso non correggendo la deviazione del setto nasale. Dall'altra parte un naso molto stretto ed alto con una gobba pronunciata è sempre accompagnato da una stenosi della valvola nasale. Per correggere questo difetto bisogna ridurre la gobba e correggere la valvola nasale. Anche in questo caso non è possibile occuparsi della funzione senza alterare l’estetica. Un naso con una punta rivolta verso il basso è un naso che non riesce a convogliare correttamente i flussi aerei nasali in maniera corretta e quindi il paziente avrà la sensazione di non respirare bene. Anche qui intervenire chirurgicamente sulla punta significa correggere la via di accesso dell'aria ed è impensabile farlo senza correggere anche l'estetica del naso.
In conclusione quando ci si vuole sottoporre ad un intervento di Rinosettoplastica non si può prescindere da una valutazione estetico-funzionale integrata perchè il naso deve essere gradevole ma soprattutto deve funzionare. Il chirurgo che esegue questo intervento deve essere a conoscenza della fisiologia nasale, dei suoi flussi aerei e dei punti di resistenza al passaggio diaria. Dovrà fare una valutazione non solo della forma esterna del naso, ma anche della sua anatomia interna. Si avvarrà, a tal proposito, di esami come la fibroscopia flessibile o l'endoscopia ad ottiche rigide, rinomanometria, esami radiologici come TC e Risonanza con lo scopo finale di "costruire" un naso gradevole ma soprattutto funzionante.
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